Denaro

Tiro e spezzo le catene che mi tengono legato.

Sego via le sbarre che mi fanno imprigionato.

Dico addio al mio secondino, la prigione ho abbandonato
per andare libero nel mondo
a raccontare all’operaio
e spiegare al contadino
che, anche dopo la riforma agraria,
sono sfruttati
e sempre classe proletaria
anche se si sono imborghesiti
e un po’ troppo appesantiti.

Il dio denaro è rimasto solo,
ha cacciato dall’olimpo i suoi cloni anzitempo,
ha creato una nuova religione:
la ventiquattrore è la sua croce,
il suo nuovo paternoster è tutto a me e di meno a te,
i suoi profeti sono banchieri e altolocati finanzieri,
i comandamenti sono bot ctt spread bond
e chi l’è ‘mmuort!

Di nuovo siamo nell’età di mezzo,
il povero si vende per un pezzo
che sia di pane o di lusso
o sia solo un po’ di gloria,
ma rimane buon avventore
del sempre eterno giro del lutto.

Io mi sono liberato come quando si fa un bel rutto.
E non va via del tutto la galera se ogni tanto intanto
in mente mi balena di avere in mano il contante.

Ma stasera giacerò sull’arenile
ad aspettare il sole dell’avvenire
e se saremo a migliaia
ad aver buttato tutto all’aria
allora un nuovo giorno sarà nato
e un altro dio in terra sarà sfracellato.

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza
Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.